DA CHE PARTE STIAMO

Il giorno 30 giugno 1995 si é svolta nella nostra azienda un 'assemblea in cui si é discusso della bozza contrattuale proposta dalle confederazioni sindacali nazionali. Alcuni delegati e vari lavoratori hanno contestato la bozza ufficiale , presentando em endamenti. Alcuni lavoratori ci hanno chiesto “perché non vi siete messi d’accordo prima dell’ass emblea?” . la risposta è semplic e: al momento ci sono, all’interno del sindacato due posizioni inconciliabili. C’è la posizione dei funzionari sindacali e della direzione nazionale del sindacato e c’è la posizione della base del sindacato (o perlomeno di una sua parte significativa) costituita da delegati e semplici iscritti al sindacato. I funzionari sindacali non propongono alcun miglioramento sostanziale delle condizioni dei lavoratori, si limitano a proporre ciò che la controparte si è già dichiarata favorevole a concedere; in altre parole si fanno portatori delle esigenze del “datore” di lavoro, si preoccupano della sua competitività. N oi, invece, ci preoccupIiamo delle nostre esigenze e chiediamo il minimo perché siano rispettate.

Noi proponiamo soprattutto due cose :

1) Riduzione d’ orario senza riduzione di salario : stiamo affrontando una crisi di domanda sul mercato; riducendo l’orario di lavoro si può garantire una maggiore occupazione; lottare per ottenere tutto ciò senza avere una riduzione di salario é indispensabile per salvaguardare il nostro tenore di vita.

2) Recupero del salario perso e mantenimento del potere d’acquisto nei prossimi due: non dobbiamo preoccuparci se la nostra controparte ci rimette parte dei suoi profitti: stiamo solo riprendendoci una parte della ricchezza che noi produciamo. Rinunciare alla difesa del potere d’acquisto del salario non aiuta ad uscire dalla crisi: significa solo aumentare momentaneamente i profitti dell’azienda mentre per il futuro si potenzia la causa principale di questa crisi economica. In altre parole noi non abbiamo abbastanza soldi per ricomprarci tutta la ricchezza che produciamo !

Il lavoratore a questo punto non può continuare a guardare: dovrà schierarsi se non vuole vedere peggiorare le proprie condizioni di vita , non può limitarsi a i lament i. Proprio sulla base passività dei lavoratori sono passati accordi come quella della fine della scala mobile (accordo del 31 luglio) oppure come quell o che regola il nostro contratto (accordo del 23 Luglio). Questa discussione contrattuale é una discussione sulle nostre condizioni di vita nei prossimi anni: tutti i lavoratori devono partecipare e decidere se stare dalla parte dei propri interessi o di quella della controparte.

Comitato lavoratori UPS